Il ruolo della vitamina D nelle malattie autoimmuni

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La vitamina D ha un importante effetto immunoregolatore e svolge un ruolo centrale nello sviluppo e nel decorso delle malattie autoimmuni  

Il ruolo della vitamina D nelle malattie autoimmuni

La vitamina D ha un importante effetto immunoregolatore e svolge un ruolo centrale nello sviluppo e nel decorso delle malattie autoimmuni [1,2].

Bassi livelli di vitamina D sono associati a più riacutizzazioni e a un peggiore decorso di patologie autoimmuni come la sclerosi multipla, il Lupus Eritematoso Sistemico, la psoriasi e l’artrite reumatoide.

Livelli adeguati di questa vitamina invece sono necessari per il corretto funzionamento del sistema immunitario: sia per ridurre la probabilità di malattie da infezioni, sia per la capacità del sistema immunitario di riconoscere i propri tessuti ed evitare autoimmunità.

Quando si va a correggere la carenza di vitamina D nei pazienti autoimmuni, è necessario tenere conto del fatto che essi tendono a mostrare resistenza alla vitamina D, ovvero sono necessarie dosi e livelli molto più elevati per ottenere lo stesso effetto biologico dei soggetti sani [3, 4].

Attraverso la nostra esperienza clinica, abbiamo scoperto che la correzione del deficit di vitamina D nonfornisce tutti i benefici se eseguita durante una riacutizzazione autoimmune. Sono necessarie diverse settimane o addirittura mesi di somministrazione di dosi terapeutiche, insieme alla correzione delle carenze di cofattori della vitamina D, come vitamina K2, vitamine del gruppo B, magnesio, zinco, per soddisfare le esigenze dell’organismo e osservare un miglioramento clinico significativo [5, 6].

Dati più recenti indicano che la vitamina D è sicura a dosi molto più elevate di quanto precedentemente ritenuto sicuro [7,8,9].

Le dosi massime di sicurezza raccomandate – secondo l’American Endocrinology Society – senza il monitoraggio e la misurazione dei livelli di vitamina D da parte di un medico, sono di 10.000 unità al giornoper gli adulti e di 4.000 unità per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni.

L’assunzione di dosi superiori a 10.000 UI al giorno, per colmare una carenza significativa di vitamina D, dovrebbe essere effettuata sotto il controllo di un medico e la misurazione dei suoi livelli nel sangue.

La vitamina D è uno dei fattori di salute più importanti e il mantenimento di livelli ottimali durante tutto l’anno, idealmente con l’esposizione al sole e l’integrazione, è associato a una riduzione della morbilità, a una riduzione della mortalità e a una salute migliore.

Le carenze di micronutrienti sono comuni nella maggioranza della popolazione

Carenze di micronutrienti, come vitamine, minerali, antiossidanti, ecc.:

  • Sopprimono la funzione del sistema immunitario
  • Aggravano l’infiammazione
  • Aumentano la vulnerabilità alle infezioni
  • Peggiorano il decorso delle malattie autoimmuni.

La carenza marginale e cronica di nutrienti si chiama “fame nascosta” ed è uno dei principali fattori alla base di ogni malattia.

Condizioni di carenza nutrizionale influenzano il funzionamento del sistema immunitario e i processi fisiologici dell’organismo, aumentando il rischio di sviluppo di malattie [10].

Nonostante le carenze di micronutrienti siano comuni e colpiscano quasi tutta la popolazione, spesso non vengono diagnosticate.

La correzione mirata delle carenze:

  • Rafforza il normale funzionamento del sistema immunitario.
  • Migliora il controllo dell’infiammazione.
  • Riduce la vulnerabilità alle infezioni.
  • Contribuisce in modo significativo al miglioramento dello stato metabolico.
  • Migliora il decorso della malattia in questi pazienti.

La carenza marginale di nutrienti passa inosservata per molti anni fino alla manifestazione di una malattia. Ma anche quando si manifesta, è molto difficile collegarla ad una carenza specifica poiché è dovuta a molteplici fattori.

Test specialistici identificano le carenze associate allo sviluppo e al decorso delle malattie autoimmuni

Le Analisi Metabolomiche™ identificano le carenze e i disturbi metabolici comuni alla maggior parte dei pazienti con malattie autoimmuni e guidano la progettazione del piano di trattamento, sulla base del profilo metabolico unico di ciascun individuo.

Il vantaggio delle Analisi Metabolomiche™ è che il risultato delle misurazioni combina la diversità genetica di una persona con le scelte individuali di dieta e stile di vita, che modellano il suo attuale stato di salute [11][12].

Sulla base della nostra esperienza clinica in pazienti con malattie autoimmuni, gli interventi medici sullo stile di vita e sulla nutrizione determinano:

  • miglioramento del decorso della malattia arrestandone la progressione
  • Riduzione graduale della frequenza e della durata delle riacutizzazioni
  • Miglioramento della sintomatologia
  • Miglioramento della risposta ai farmaci
  • Miglioramento della capacità del corpo di gestire l’infiammazione
  • Prevenzione della distruzione degli organi bersaglio da parte del meccanismo autoimmune
  • Aumento dei livelli di energia e miglioramento della qualità della vita

Individuare e correggere le carenze, somministrando dosi terapeutiche di micronutrienti, migliora le condizioni generali della salute e decorso della malattia dei pazienti con malattie autoimmuni.

Nuove evidenze confermano il fatto che per ottenere un miglioramento sostanziale della salute e della qualità della vita, ogni paziente deve essere trattato come un caso unico e i disturbi metabolici e le carenze dell’organismo in nutrienti di base, che hanno portato alla manifestazione della malattia, devono essere eliminati. [12,13].

I farmaci, la correzione delle carenze e la dieta di ciascun paziente devono essere adattati al suo profilo metabolico. In questo modo, i cambiamenti e i miglioramenti vengono mantenuti a lungo termine.

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BIBLIOGRAFIA:

  1. Τhe Implication of Vitamin D and Autoimmunity: a Comprehensive Review Chen-Yen Yang, Patrick S. C. Leung, Iannis E. Adamopoulos, and M. Eric Gershwin. Clin Rev Allergy Immunol. 2018
  2. Emerging Role of Vitamin D in Autoimmune Diseases: An Update on Evidence and Therapeutic Implications Giuseppe Murdaca. Autoimmun Rev . 2019 Sep.
  3. A pilot study assessing the effect of prolonged administration of high daily doses of vitamin D on the clinical course of vitiligo and psoriasis Danilo C Finamor et.al. Dermatoendocrinol. 2013 Jan.  
  4. “Effect of calcifediol treatment and best available therapy versus best available therapy on intensive care unit admission and mortality among patients hospitalized for COVID-19: A pilot randomized clinical study” Marta Entrenas Castillo et al. J Steroid Biochem Mol Biol. 2020 Oct.
  5. World aging population, chronic diseases and impact of modifiable-metabolic risk factorsDr. Dimitris Tsoukalas, MD (Greece). European Institute of Nutritional Medicine, E.I.Nu.M. 20th International Congress of Rural Medicine 2018. Tokyo – Japan
  6. Sufficient vitamin D status positively modified ventilatory function in asthmatic children following a Mediterranean diet enriched with fatty fish intervention study. Maria M Papamichael, Catherine Itsiopoulos, Katrina Lambert, Charis Katsardis, Dimitris Tsoukalas, Bircan Erbas. Nutr Res . 2020 Aug 16.
  7. Changing Incidence of Serum 25-Hydroxyvitamin D Values Above 50 ng/mL: A 10-Year Population-Based Study Daniel V. Dudenkov, MD et. al. Mayo Clinic Proceedings 
  8. Evidence that Vitamin D Supplementation Could Reduce Risk of Influenza and COVID-19 Infections and Deaths by William B. Grant et. al.  https://www.mdpi.com/2072-6643/12/4/988/htm
  9. Vitamin D Is Not as Toxic as Was Once Thought: A Historical and an Up-to-Date Perspective Michael F. Holick, PhD, MD Mayo Clinic Proceedings. DOI: https://doi.org/10.1016/j.mayocp.2015.03.015
  10. Dietary micronutrients in the wake of COVID-19: an appraisal of evidence with a focus on high-risk groups and preventative healthcare. McAuliffe S, Ray S, Fallon E, et al. BMJ Nutr Prev Heal 2020:bmjnph-2020-000100.
  11. Prediction of Autoimmune Diseases by Targeted Metabolomic Assay of Urinary Organic AcidsMetabolites. 2020 Dec 8.
  12. Micronutrient deficiencies in patients with COVID-19: how metabolomics can contribute to their prevention and replenishment. Dimitris Tsoukalas1,2 and Evangelia Sarandi2,3 BMJ Nutri Prev Heal. Nov. 2020; bmjnph-2020-000169
  13. Dietary micronutrients in the wake of COVID-19: an appraisal of evidence with a focus on high-risk groups and preventative healthcare. McAuliffe S, Ray S, Fallon E, et al. BMJ Nutr Prev Heal 2020:bmjnph-2020-000100.