Malattie intestinali autoimmuni e carenze dell’organismo

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on email
Share on print
Share on whatsapp
Carenze e disturbi metabolici portano a un costante peggioramento delle malattie autoimmuni intestinali e riducono la risposta ai farmaci.

Malattie intestinali autoimmuni e carenze dell’organismo

Carenze di micronutrienti come vitamine, minerali, aminoacidi e acidi grassi omega sono comuni nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali (IBD) come malattia di Crohn e colite ulcerosa a causa di problemi di digestione e assorbimento dei nutrienti.

Queste carenze specifiche influenzano sia lo stato di salute generale che la funzione del sistema immunitario.

La vitamina D, la vitamina C, gli acidi grassi omega-3, i probiotici e i minerali come zinco e magnesio hanno un effetto diretto sul funzionamento del sistema immunitario.

Carenze e squilibri in questi elementi:

  • peggiorano l’autoimmunità
  • interrompono i meccanismi dell’infiammazione
  • rendono difficile la guarigione
  • gravano sullo stato di salute

dei pazienti con una malattia autoimmune intestinale.

Nella maggior parte dei casi, le carenze sono accompagnate da disturbi metabolici, come la resistenza all’insulina, l’alterazione della flora microbica dell’organismo, una ridotta produzione di energia e disturbi nel funzionamento del sistema ormonale.

Carenze e disturbi metabolici portano ad un costante peggioramento di queste malattie e riducono la risposta ai farmaci.

I pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa durante le riacutizzazioni sperimentano:

  • disturbi della motilità intestinale con diarrea e sensazione che l’intestino non sia stato completamente svuotato
  • dolore e fastidio all’addome
  • grave affaticamento
  • perdita di peso involontaria

Carenze e disturbi metabolici portano a un costante peggioramento delle malattie autoimmuni intestinali e riducono la risposta ai farmaci.

Carenze nelle IBD

Le carenze più comuni riscontrate nelle malattie autoimmuni intestinali sono:

Vitamina D: bassi livelli di vitamina D sono associati a una maggiore incidenza di malattie infiammatorie intestinali e alla gravità dei sintomi durante l’esordio della malattia [1][2][3][4][5][6][7] .

Più bassi sono i livelli di vitamina D, maggiore è il rischio di malattie infiammatorie intestinali e più gravi sono i sintomi.

La carenza di vitamina D è associata a:

  • Aumento dei ricoveri ospedalieri
  • Aumento dei focolai di malattie
  • Maggiore uso di cortisone
  • Aumento delle dosi di farmaci [13]

Glutammina: la glutammina è un amminoacido, necessario per il buon funzionamento della mucosa intestinale. È il combustibile più importante per le cellule intestinali, ma anche per le cellule del sistema immunitario. La sua carenza impedisce la guarigione e il normale funzionamento della mucosa intestinale [8].

Zinco: lo zinco è essenziale per il buon funzionamento del sistema immunitario e per il mantenimento dell’integrità della mucosa intestinale. Inoltre, la carenza di zinco provoca una compromissione della motilità intestinale e influisce negativamente sulla flora intestinale, sulla capacità di guarigione della mucosa e sulla gestione dell’infiammazione [9][10][11].

Ulteriori micronutrienti carenti nel morbo di Crohn e nella colite ulcerosa sono: ferro, vitamine B12, B6, B2, B1, vitamina K, acido folico, selenio. La mancanza di micronutrienti specifici peggiora i sintomi e il decorso di queste malattie [8-10].

Le carenze sopra menzionate, combinate con disturbi metabolici come la resistenza all’insulina, lo scarso stato antiossidante dell’organismo e la difficoltà nella gestione dell’infiammazione, causano cambiamenti nella normale composizione delle cellule dell’organismo e rendono difficile il riconoscimento da parte del sistema immunitario [12].

Allo stesso tempo, questi stessi disordini metabolici provocano un’iperattività del sistema immunitario, che produce autoanticorpi e attacca i propri organi e tessuti, che non dovrebbero essere attaccati e portano allo sviluppo dell’autoimmunità.

Il monitoraggio medico dei pazienti affetti da malattie intestinali autoimmuni deve coniugare sia il controllo dell’infiammazione e dei sintomi della malattia, sia la correzione delle carenze e dei disturbi metabolici che hanno portato al suo sviluppo.

Esami specialistici per identificare carenze e disturbi metabolici migliorano il decorso delle malattie intestinali autoimmuni

L’esecuzione di esami specialistici è necessaria, poiché devono essere registrate le esatte carenze e disturbi metabolici che hanno portato allo sviluppo della malattia, in modo che il piano terapeutico per affrontarla possa essere elaborato in modo completo.

La registrazione accurata delle carenze di ciascun individuo è particolarmente difficile con i metodi di misurazione classici. Quindi fino a poco tempo fa la loro correzione si basava su linee guida generali. Negli ultimi anni, con l’uso di analisi specialistiche, vengono rilevate piccole molecole che partecipano alle reazioni chimiche dell’organismo e registrano con precisione carenze e disturbi metabolici.

Queste analisi si chiamano Analisi Metabolomiche™. Rilevano più di 80 indicatori direttamente correlati allo stato di salute di una persona e alla progressione della sua malattia.

Poiché le carenze marginali di micronutrienti nel corpo si accumulano gradualmente nel tempo e portano alla malattia, sono necessari tempo e impegno per correggerle. Fare i test è il primo passo: il medico quindi progetta il piano di trattamento appropriato adatto a ciascun paziente, in base ai risultati del test.

Il paziente applica il trattamento per curare la sua malattia e migliorare la sua salute.

Sulla base della nostra esperienza clinica, gli interventi medici sullo stile di vita, sulla correzione delle carenze e sulla nutrizione cambiano radicalmente il decorso delle malattie autoimmuni intestinali come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn e portano a  [13][14][15]:

  • Miglioramento del decorso della malattia, con riduzione della frequenza delle recidive
  • Riduzione del dolore e del disagio nell’addome
  • Miglioramento dell’affaticamento generale, dell’esaurimento e dei sintomi dovuti all’infiammazione cronica
  • Miglioramento della risposta ai farmaci
  • Aumento dei livelli di energia e miglioramento della qualità della vita

Lo scopo del trattamento è quello di recuperare, per quanto possibile, la qualità di vita che il paziente aveva prima della comparsa della malattia.

Abbiamo riscontrato che nell’85% dei casi, correggendo le carenze dell’organismo di vitamine e altri elementi e ripristinando i disordini metabolici, si cambia radicalmente in meglio il decorso della colite ulcerosa e del morbo di Crohn e si migliora la qualità della vita dei pazienti, da un’immagine di peggioramento costante, ad uno di miglioramento costante.

Se ti è stata diagnosticata una malattia autoimmune intestinale, contattaci e fissa il tuo appuntamento per il test.

Se vuoi avere informazioni sulle malattie che trattiamo e su come possiamo aiutarti, chiama lo 02 8239 6856 oppure prenota subito cliccando qui:

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

[1] Vitamin D and Marine n-3 Fatty Acid Supplementation and Prevention of Autoimmune Disease in the VITAL Randomized Controlled Trial American College of Rheumatology. Hahn J. et al Arthritis Rheumatol. 2021; 73 (suppl 10).

[2]The Role of Vitamin D in Inflammatory Bowel Disease: Mechanism to Management Jane Fletcher, Sheldon C. Cooper, Subrata Ghosh, and Martin Hewison. Nutrients. 2019 May 

[3] Review Article: Vitamin D and Inflammatory Bowel Diseases V P Mouli, A N Ananthakrishnan. Aliment Pharmacol Ther . 2014 Jan 

[4] Influence of Vitamin D Deficiency on Inflammatory Markers and Clinical Disease Activity in IBD Patients Pedro López-Muñoz et. al. Nutrients . 2019 May 11 

[5] Managing vitamin D deficiency in inflammatory bowel disease. Ole Haagen Nielsen et al. BMJ Journals. Frontline Gastroenterology, 2019.

[6] Vitamin D Therapy in Inflammatory Bowel Diseases: Who, in What Form, and How Much? Tibor Hlavaty, Anna Krajcovicova, Juraj Payer J Crohns Colitis. 2015 Feb 

[7]Vitamin D Receptor Agonists’ Anti-Inflammatory Properties Jelena Vojinovic. Ann N Y Acad Sci . 2014 May. 

[8] Intestinal Permeability, Inflammation and the Role of Nutrients Ricard Farré et. al. Nutrients. 2020 Apr.

[9] Micronutrient deficiencies in inflammatory bowel disease. Roni Weisshof, Irit Chermes. Curr Opin Clin Nutr Metab Care . 2015.

[10] Micronutrient deficiencies in inflammatory bowel disease: from A to zinc. Caroline Hwang, Viveca Ross, Uma Mahadevan. Inflamm Bowel Dis . 2012 Oct.

[11] Risk Factors for Vitamin D, Zinc, and Selenium Deficiencies in Korean Patients with Inflammatory Bowel Disease Yoo Min Han et al. Gut Liver . 2017 May 

[12] Metabolic pressure and the breach of immunological self-tolerance Veronica De Rosa, Antonio La Cava & Giuseppe Matarese. 18 October 2017. Nature Immunology

[13] Targeted Metabolomic Analysis of Serum Fatty Acids for the Prediction of Autoimmune Diseases. Dimitris Tsoukalas, Vassileios Fragoulakis, Evangelia Sarandi et. al. Frontiers in Molecular Biosciences, Metabolomics (6), 2019

[14] Non-communicable Diseases in the Era of Precision Medicine: An Overview of the Causing Factors and Prospects. Dimitris Tsoukalas et al. Bio#Futures. Springer, Cham. May 2021.

[15] Metabolic profiling of organic and fatty acids in chronic and autoimmune diseases. Evangelia Sarandi, Dimitris Tsoukalas et al. Advances in Clinical Chemistry. July 15, 2020. Elsevier Inc.