Perché la tiroidite di Hashimoto colpisce soprattutto le donne

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Ogni cambiamento ormonale influisce direttamente sullo stato metabolico generale del corpo.

Perché la tiroidite di Hashimoto colpisce soprattutto le donne

Il motivo per cui la tiroidite di Hashimoto colpisce prevalentemente il sesso femminile è il particolare profilo metabolico della donna e i molteplici cambiamenti ormonali che si verificano durante la sua vita: menarca, pubertà, ovulazione, mestruazioni, gravidanza, climaterio, menopausa.

Ogni cambiamento ormonale influisce direttamente sullo stato metabolico generale del corpo.

Tutte le donne sperimentano questo, in misura maggiore o minore, qualche giorno prima del ciclo mestruale, durante la gravidanza o la menopausa, dove l’appetito, i livelli di energia, l’umore, il peso, il livello di ritenzione, ecc. cambiano drasticamente.

Ruolo nelle malattie autoimmuni

I cambiamenti e i disturbi metabolici sono direttamente collegati allo sviluppo di malattie autoimmuni.

La tiroidite di Hashimoto è una malattia con un importante background metabolico. Ci sono quattro principali fattori di rischio che portano alla comparsa di questa particolare malattia.

  • Metabolismo basso: carenze di vitamine e micronutrienti, nonché una maggiore ossidazione, bloccano i processi metabolici coinvolti nella produzione di energia del corpo.
  • Disturbi del metabolismo del glucosio: l’aumento del consumo di alimenti altamente trasformati e di zucchero costringe il corpo a secernere sempre più insulina per mantenere i livelli di zucchero nel sangue entro limiti normali. L’insulina sopprime significativamente la funzione della ghiandola tiroidea, mentre allo stesso tempo deregolamenta la funzione del sistema immunitario.
  • Carenza di vitamina D3 e micronutrienti: vitamine e nutrienti come vitamina D, acidi grassi ω3, magnesio, selenio, probiotici, ecc. sono necessari per il buon funzionamento della tiroide e per la produzione degli ormoni tiroidei. Le carenze di questi elementi sono associate ad una maggiore probabilità di sviluppare la tiroidite di Hashimoto.
  • Stress psicologico: provoca disturbi ormonali e metabolici, che aumentano notevolmente la possibilità di sviluppare autoimmunità. Sebbene lo stress psicogeno da solo non sia sufficiente a portare all’autoimmunità, in presenza di un significativo disordine metabolico può innescare l’insorgenza della malattia di Hashimoto.

I quattro fattori sopra indicati influenzano negativamente la funzione delle cellule tiroidee. Agendo per lunghi periodi di tempo, alterano la composizione e la morfologia delle cellule tiroidee.

L’alterazione della morfologia delle cellule tiroidee è tale che il sistema immunitario finisce per considerarle estranee e le attacca producendo anticorpi contro di loro.

In particolare, l’ipotiroidismo aggrava ulteriormente i fattori di cui sopra, bloccando ulteriormente il metabolismo, aumentando la resistenza alla vitamina D, peggiorando ulteriormente l’umore e le funzioni cognitive.

Test specialistici determinano il trattamento della tiroidite di Hashimoto

L’identificazione e il trattamento dei disturbi metabolici possono essere effettuati solo eseguendo test specialistici che analizzano piccole molecole nel sangue. Vengono rilevati disturbi metabolici associati al decorso e alla manifestazione della tiroidite di Hashimoto. Lo stato metabolico di una persona è il principale fattore di rischio per la malattia.

Questi test si chiamano Analisi Metabolomiche™. Misurano molecole molto piccole che partecipano alle reazioni chimiche del corpo. Il loro vantaggio è che registrano con esattezza le carenze e i disturbi metabolici, rendendo così efficace il trattamento e la prevenzione delle malattie autoimmuni e croniche.

Marcatori rilevati tramite le Analisi Metabolomiche™

Le Analisi Metabolomiche™ rilevano marcatori che identificano:

  • carenze di vitamine, enzimi, minerali, aminoacidi e acidi grassi omega 3
  • disturbi metabolici come la resistenza all’insulina
  • la gestione dell’infiammazione
  • la capacità di produrre energia (funzione mitocondriale)
  • la capacità antiossidante del corpo
  • lo stato della flora intestinale (microbioma)
  • la presenza di disturbi nel metabolismo di proteine, carboidrati e lipidi
  • disturbi nel funzionamento del sistema nervoso
  • disturbi della funzione ormonale

Fino a pochi anni fa, con i metodi di misurazione classici, era particolarmente difficile rilevare esattamente le carenze di ciascun individuo. Quindi la loro correzione si basava su linee guida generali. Negli ultimi anni, con l’utilizzo delle Analisi Metabolomiche™, si rilevano piccole molecole che partecipano alle reazioni chimiche dell’organismo e si registrano con precisione carenze e disturbi metabolici.

È uno strumento diagnostico aggiuntivo che guida la correzione delle carenze somministrando dosi terapeutiche di micronutrienti. Il ripristino della normale funzione metabolica migliora lo stato di salute generale e il decorso di malattie croniche, come quelle autoimmuni, cardiovascolari, diabete e malattie dell’apparato respiratorio.

Risultati delle Analisi Metabolomiche™

Correggere le carenze dell’organismo e ripristinare il metabolismo può cambiare radicalmente il decorso delle malattie autoimmuni o prevenirne la comparsa.

Il vantaggio delle Analisi Metabolomiche™ è che il risultato delle misurazioni combina la diversità genetica di una persona con le scelte alimentari e di stile di vita individuali che determinano il suo attuale stato di salute.

Abbiamo scoperto, attraverso migliaia di casi di malattia di Hashimoto, che correggere le carenze di vitamine e micronutrienti del corpo, ripristinare il metabolismo e regolare il peso a livelli normali può cambiare radicalmente in meglio il decorso della malattia di Hashimoto.

Nello specifico, la perdita e il mantenimento del peso, l’aumento di energia e il miglioramento dell’umore e altri sintomi associati alla malattia di Hashimoto sono i segni di miglioramento più comuni.

È fondamentale intervenire il più rapidamente possibile per ripristinare quanto sopra, con l’obiettivo di inibire la progressione della malattia.

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